La transizione al digitale quanto sarà complessa?
Le transizioni sono sempre complicate, basti guardare al passato ed a ciò che accade oggi e ci si rende subito conto che la transizione, di qualunque tipo essa sia, porta con sé speranze, desideri e timori.
Non possiamo però esimerci dall’evolverci, dal mutare, dal trasformarci e trasformare i nostri processi affinché siano più aderenti alle nostre esigenze e questo forse è il vero fulcro sul quale si muovono tutte le transizioni.
Il RENTRI in fondo, rappresenta una transizione, un secondo tentativo che nasce sulle ceneri del SISTRI, esperimento probabilmente da definirsi “amatoriale” nella sua realizzazione, con alla base comunque un principio nobile ma che ha dimostrato ampiamente come analisi, studi, approfondimenti e test, siano i pilastri fondamentali sui quali costruire dei nuovi strumenti.
Sappiamo tutti che l’attuale tracciabilità dei rifiuti, obsoleta nella forma e basata su sistemi cartacei, ha la necessità di fare un salto in avanti, di proiettarsi nel futuro e di essere al passo con i tempi per poter sostenere la velocità con la quale le organizzazioni crescono, tracciano i propri dati, gestiscono i propri rifiuti ed al contempo agli organi di controllo di ridurre il gap temporale che intercorre tra l’avvio a recupero dei rifiuti ed il controllo delle movimentazioni.
Il RENTRI dovrebbe rappresentare l’anello di congiunzione tra questi aspetti e, passo dopo passo, ci avviciniamo sempre di più al suo avvio. Avvio annunciato a gran voce, anche con l’apertura alla piena collaborazione con gli stake holder (quanto ci piace usare termini inglesi) e che finalmente ha visto una prima propria forma con una base sperimentale, uno schema di decreto, il decreto 59/2023 ed i primi decreti direttoriali.
In questi ultimi mesi abbiamo potuto iniziare a conoscere più da vicino quali saranno i futuri (ma non troppo lontani) strumenti che ci permetteranno di gestire la tracciabilità dei rifiuti; abbiamo iniziato a dare uno sguardo ai casi d’uso, ai soggetti obbligati all’iscrizione al RENTRI, a quelli che ne saranno esclusi e alle modalità con le quali la tracciabilità dovrà essere garantita ed in tutto ciò una domanda non può non sorgere spontanea, ma perché creare sempre tante eccezioni? Non sarebbe stato più semplice far convogliare tutta la gestione dei rifiuti in un unico sistema? E quante eccezioni al sistema avremo nel prossimo futuro? Se la storia ci insegna qualcosa (ed il SISTRI è probabilmente la pietra di paragone più adatta), dovremo aspettarci mille altre eccezioni tali da frammentare inutilmente la tracciabilità dei rifiuti o caricare di oneri i soggetti a valle della filiera?
Ecco, la transizione si sta già verificando. Molti di noi ancora non se ne sono accorti ma stiamo vivendo un momento di cambiamento nella gestione dei rifiuti e dobbiamo prepararci per giungere pronti alla fatidica data del 15 Dicembre 2024 quando il primo gruppo di soggetti obbligati dovrà avviare le procedure di iscrizione al RENTRI.
Quanti cambiamenti saranno necessari nelle nostre organizzazioni? Non pochi probabilmente, dovremo adattarci ad un nuovo sistema che parte e che non prevede (forse per fortuna) doppi binari di avvio con un dispendio di energie e risorse a carico delle organizzazioni. Ma in ogni caso dobbiamo attrezzare i nostri sistemi gestionali, modificare le nostre procedure e processi, coordinarci in modo più attivo con tutti gli attori della filiera affinché ogni passaggio funzioni millimetricamente. Non possiamo infatti dimenticare che quando il RENTRI sarà attivo, ogni correzione che vorremo apportare ad una annotazione dovrà essere tracciata e ci sarà un soggetto che dovrà assumersene la responsabilità e dovrà giustificare l’accaduto. Oggi a tutto ciò molto spesso non ci pensiamo, ma dovremmo iniziare a modificare il nostro approccio alla gestione dei rifiuti.
Durante la fase di transizione dovremo imparare a gestire la tracciabilità dei rifiuti in modo “leggermente” diverso da quanto avviene oggi. Dovremo abbandonare i decreti 145/98 e 148/98 che fino ad oggi hanno disciplinato l’utilizzo dei registri di carico e scarico e dei formulari e dovremo studiare ed imparare le nuove istruzioni d’uso della nuova modulistica e saranno tanti gli interrogativi che emergeranno per i casi non previsti. Chi dovrà dare una risposta a questi interrogativi dovrà essere celere nel supportare gli utenti perché, come sappiamo, i dati delle movimentazioni devono essere trasmessi alle Camere di Commercio in tempi certi e stabiliti ed in ogni caso la produttività delle organizzazioni non può fermarsi in attesa di ricevere una risposta in tempi “biblici”. E’ necessario che le indicazioni sull’uso del RENTRI siano incentrate sulla reale operatività delle organizzazioni e non definite solo in modo generico. Norma e tecnica devono trovare un punto di incontro.
The show must go on….ed è ciò che dovrà accadere ed è ciò che accadrà; i cantieri continueranno a produrre rifiuti mentre procedono nelle loro attività, le officine continueranno a produrre rifiuti mentre svolgono le loro attività quotidiane, i manutentori ed installatori continueranno a fare il loro lavoro per permettere ad impianti e strutture di continuare ad operare e ricordiamo che le organizzazioni, grandi o piccole che siano, non sono sempre esperte del mondo dei rifiuti che sempre più spesso deve trovarsi a confrontarsi con norme dal carattere generico e poco aderente alla realtà quotidiana. Quando tempo occorrerà per compilare un formulario di identificazione dei rifiuti? Quali nozioni saranno necessarie per evitare errori? Ancora oggi, nel nostro lavoro, riscontriamo delle difficoltà oggettive nella compilazione di un formulario che, nella attuale forma se rapportato al nuovo format, appare banale.
Durante la transizione dobbiamo aspettarci che chi di dovere sia davvero al fianco delle organizzazioni nel supportarle nella gestione quotidiana dei propri rifiuti e soprattutto che lo si faccia con approccio razionale e basato meno sulla teoria e più sulla pratica.
E sull’approccio razionale al problema è utile fare qualche riflessione, ad esempio, sulla sezione anagrafica delle autorizzazioni degli impianti. In base alle istruzioni fornite dai decreti direttoriali, il soggetto titolare di una autorizzazione per la gestione dei rifiuti, nonostante sia attivo il portale ReCer, avrà la responsabilità, con tutte le conseguenze che ne derivano, di dover selezionare l’autorizzazione ambientale vigente ma non solo, infatti, viene indicato che, nel caso in cui ci siano più autorizzazioni rilasciate nel tempo, dovrà essere selezionata quella più recente senza specificare l’aspetto più importante, ovvero, dovranno essere considerate anche le modifica non sostanziali o solo quelle sostanziali?
Ci si interroga pertanto sulla validità delle informazioni sulle autorizzazioni presenti nel portale Recer e sulle motivazioni che spingono il legislatore ad attribuire la responsabilità della indicazione dell’autorizzazione vigente al soggetto titolare della stessa e non all’amministrazione che ha rilasciato il provvedimento. Perché non seguire l’esempio, vincente, dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali?
E non si può altresì non considerare la mole di dati che viene richiesta per la compilazione del nuovo registro cronologico di carico e scarico e dei nuovi formulari e della indicazione, per molte casistiche, di non indicare nelle annotazioni di scarico, per i Produttori, il peso riscontrato a destino.
E perché, se le informazioni sono sottoscritte digitalmente e trasmesse al RENTRI ed accessibili agli organi di controllo, all’operatore iscritto viene richiesto di garantire l’accesso alle informazioni nella propria sede? Ridondanza dei sistemi di sicurezza? Su questo aspetto sarebbe utile fare delle riflessioni.
Appare chiaro che il numero di interrogativi sale vertiginosamente man mano che leggiamo i decreti direttoriali ma auspichiamo che il legislatore sappia dare delle chiare indicazioni agli “operatori” che con il RENTRI dovranno confrontarsi, gestire i propri rifiuti e saranno esposti a sanzioni che siamo certi, non mancheranno nel momento di più profonda incertezza.
Voi che ne pensate? Quali sono i vostri punti di vista nei confronti del RENTRI e del passaggio epocale che ci aspetta?